Borgo, castello e osteria di Vejano (VT): un cammino che sa di antico e di buono!

Un cammino nella storia di un piccolissimo e timido borgo che si sviluppa tutto attorno ad un imponente castello, custode di grandi tempi e importanti nomi. Dalla piazza dell'antico abitato di Vejano parte una stradina in fondo alla quale sorge la cappella funeraria dei Santacroce. Una volta questo era il centro del paese, oggi invece rappresenta il limite dell'area visitabile: oltre c'è il triste destino di tutti i paesi arroccati su una rupe di tufo con le case prima abbandonate, poi diroccate e infine recuperate dalla natura. La cappella risale al '500, costruita per accogliere i resti mortali dei membri della famiglia Santacroce, signori di Vejano.
Ci immergeremo nelle pieghe di questo territorio per conoscerne le storie più interessanti, le leggende ed i resti più significativi, ma anche i sapori più veri all’interno di un’ antica osteria che ci accoglierà con il camino acceso.
Vejano, l’antica Viano come veniva chiamata fino al 1872, ha origini antiche ed una storia ancora poco conosciuta. La Rocca, che risale alla metà del 1500, con i suoi torrioni domina la struttura medioevale del borgo con le quattro vie che, mattonato con selci, circondano le mura del castello scandito. Ha una pianta triangolare con 3 massicci torrioni posti ai vertici e circondato da fossati che lo isolavano completamente. La forma denota un ricercato simbolismo che unisce praticità costruttive geometriche a funzionalità militari oltre a simbolismi esoterici dei quali il proprietario aveva conoscenza.
Come molti piccoli borghi della Tuscia le prime notizie sulla comunità risalgono al medioevo quando iniziano i vari passaggi di proprietà del castello medievale dai Di Vico, agli Anguillara ai Della Rovere fino agli Orsini e alla distruzione dei Borgia . La rocca dal 1493 al 1604 fu di proprietà dei Santacroce, fu ceduta nuovamente agli Orsini che la rivendettero nel 1671 agli Altieri, a cui rimarrà per tre secoli fino a quando con la morte di Ludovico Altieri la famiglia si estinse e la proprietà passò ai Principi di Napoli-Rampolla famiglia che ancora oggi possiede il castello medioevale trasformato in abitazione privata e chiuso al pubblico.
Il paesaggio intorno a Vejano è caratterizzato da distese di terreni coltivati, verdi colline e boschi di querce, ancora oggi terre di abili butteri (mandriani della Maremma). Noi ne percorreremo una parte molto suggestiva con antiche vestigia di grotte e ruderi di una chiesa e un probabile convento, passando per la chiesa di Sant’Orsio il patrono di Vejano. Secondo la tradizione, Orsio era un cavaliere di Carlo Magno che, a causa di una maledizione fattagli da un fattucchiere del tempo ("Ucciderai tuo padre, tua moglie e tuo figlio"), commise effettivamente, per errore, il triplice omicidio. Per espiare l'atroce misfatto (su consiglio del pontefice Adriano I) si mise a pellegrinare per il mondo con gli occhi rivolti al cielo finché giunse al monte Sumano, trovato per caso nei pressi di Vicenza prima di morire.
Il culto di S. Orsio venne introdotto a Vejano dagli Orsini quando si impossessarono di quel feudo. Ogni anno alla fine di gennaio in omaggio alla sete sofferta dal Santo durante i giorni dell'espiazione, organizzano si organizza la "Sagra della zuppa": al termine della Messa in piazza XX Settembre viene distribuito una fetta di pane inzuppata nel vino.
Escursione a cura di Antico Presente
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