Bagnaia (VT): le streghe di Montecchio: misticismo ed esoterismo dal borgo alla Montagna Sacra

Bagnaia (VT): le streghe di Montecchio: misticismo ed esoterismo dal borgo alla Montagna Sacra

C’era una strada che in un tempo molto lontano, prima di inerpicarsi sui declivi dei Cimini, toccava un altro piccolo villaggio, l'attuale Bagnaia. Di fronte, nell’esedra tra le alture e precisamente sulla piana “sacra” del piccolo colle di Montecchio, recenti ritrovamenti avvalorano le antiche leggende popolari, che lo volevano abitato da streghe, conosciute come le bellissime “figlie della Luna”.
 
In occasione del giorno della ricorrenza della commemorazione dei morti, vi proponiamo un percorso a tema che dal borgo di Bagnaia, celebre per la rinascimentale Villa Lante con il suo giardino all’italiana, tra i più belli d’Italia, ci conduce sino alla Piana sacra, luogo mistico e simbolico dei riti iniziatici, luogo di unione tra cielo, terra e sottoterra, luogo di passaggio tra i vivi e i suoi antichi abitanti.
 
La “scoperta” delle Streghe di Montecchio si deve a Pier Isa della Rupe e al marito Franco Pierini, cittadini di Bagnaia, che per decenni hanno ricostruito un mosaico fatto di documenti, ricordi, leggende, tradizioni locali, testimonianze orali e scritte.
 
Negli anni ottanta, iniziarono una lunga ricerca che ha dignità di recupero antropologico e culturale, dopo aver ascoltato dai vecchi del paese, sempre la stessa storia: le protagoniste erano streghe bellissime, che avevano abitato e forse ancora abitavano proprio il colle del  Montecchio. Queste creature, secondo i racconti tramandati da secoli attorno al camino acceso, avevano una regina che dettava le leggi seduta sopra un grande trono di pietra,  che nessuno però aveva mai visto.
 
Anni dopo, i Pierini scoprirono la “piana sacra” e qui trovarono, sepolti dal tempo, quello che le leggende locali definivano “trono della regina Isotta”, poi i muraglioni che circondavano la proprietà di quelle creature, le tombe, le grotte ed altri enormi massi megalitici (costruzioni e incastri) chiaramente lavorati da umani, che era facile mettere in relazione con altre “storie”.
 
Ed incredibilmente tutto inizia a mischiarsi:  Il Mons Ciminius con le sue fitte ed impenetrabili foreste e le sue sorgenti appare come un luogo consacrato a varie divinità protettrici dei boschi e delle acque”. L’ultima propaggine o la prima di questi Monti, all’estremo nord, ricade nel territorio di Bagnaia ed è esattamente il Colle di Montecchio. Qui nel 1300 troviamo la presenza delle Disciplinatrici, una confraternita al femminile con poteri amministrativi e sociali, che vantavano il possesso di una zona cimiteriale, così come quella di una propria cappella, realtà raramente segnalata dalla storiografia ed una vera novità nel panorama confraternale all'interno della chiesa Cattolica.
 
Nel 1500 più a valle ci sarà l’edificazione dei giardini e villa del cardinale inquisitore, al quale era affidato il compito di sanare il territorio ritenuto favorevole alle eresie. La villa doveva rappresentare il manifesto  in pietra della Chiesa in quel periodo, con intorno un grande Barco dove cacciare le “belve feroci”. All’interno del castello di Bagnaia invece, in seguito all’assalto da parte di un gruppo di Lanzichenecchi , in assenza di uomini impegnati in battaglia, la difesa sarà organizzata da un gruppo di amazzoni Bagnaiole e tra di loro una ragazza detta Pucciarella, che nel bel mezzo dello scontro colpisce il capitano lanzichenecco con un mortaio uccidendolo e liberando Bagnaia da sicura distruzione.
 
Chi erano veramente queste donne dal sangue forte? Chi erano queste donne che in pieno medioevo avevano conquistato questa autonomia che solo secoli dopo conquisterà il mondo femminile? E’ possibile - si domandarono i coniugi Pierini - che l’antichissima leggenda delle Figlie della Luna e delle “streghe” del Montecchio sia una delle ragioni per cui le Disciplinatrici acquisissero quel ruolo e potere inusuali e entrassero in possesso proprio  del Montecchio? Oppure, all’inverso, è stata la presenza delle Disciplinatrici sui quei territori a far nascere le leggende delle streghe Figlie della Luna?
 
Molte saranno le scoperte che faremo salendo sulla Montagna Sacra, accompagnati da coloro che hanno riportato alla memoria questi luoghi e le antiche abitanti. Il percorso, guidato da Pier Isa e Franco, si apre nella piazza di Bagnaia sotto la medievale Torre della Pucciarella con un’introduzione storica sui legami documentali e obiettivi che rendono molto concrete le tradizioni popolari bagnaiole. Ci si sposta poi in auto ai piedi del Montecchio da dove inizia il vero e proprio percorso esoterico-letterario. Lungo il sentiero che sale nello splendido sottobosco cimino, ci si ferma di tanto in tanto in alcune tappe fondamentali, tra cui la capanna di Bianca e Andrea, il masso di Rita Angelutii (la prima “strega” condannata e bruciata in Italia, nel Viterbese, nel 1347), il Masso della Fertilità, gli occhi della Dea recentemente scoperta con a fianco scolpito il Terzo Occhio ed il Trono.
 


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