Sirene di roccia e le ciclopiche vie cave a Sovana (GR)


Sirene di roccia e le ciclopiche vie cave a Sovana (GR)

Il territorio del Comune di Sorano è un angolo di Maremma ancora poco conosciuto e rimasto per lungo tempo lontano dalle maggiori vie di comunicazione. E proprio grazie a questo “splendido isolamento”, si presenta oggi come un posto unico al mondo.
 
Nel suggestivo scenario del Parco archeologico del Tufo, a un chilometro dal piccolo borgo medioevale di Sovana, si trova la parte più imponente della famosissima necropoli etrusca. 
 
Attraverso dei percorsi immersi in ambienti di forra, raggiungeremo le straordinarie architetture funerarie rupestri che visiteremo insieme: le tombe monumentali a fronte colonnata come la tomba Pola e la tomba Ildebranda e le tombe a edicola del Tifone e dei Demoni Alati. Quest’ultima riportata alla luce nel 2004 è stata oggetto di un attento lavoro di musealizzazione da parte della Soprintendenza.
 
In prossimità del monumento sono stati collocati grandi blocchi di tufo con una decorazione scultorea di notevole livello qualitativo. Spicca fra tutti il frontone ad alto rilievo, sul quale campeggia un imponente demone marino, alato e con code pisciformi, identificabile con Scilla o Tritone.
Tra i vari blocchi decorativi si scova una statua quasi a tutto tondo identificabile con Vanth, demone femminile alato, messaggero di morte che porta la pergamena dove è scritto il destino del defunto. A poca distanza, in un altro settore della necropoli, si trovano le tombe a dado, semidado, falsodado, e la tomba a edicola della Sirena.
 
Ma oltre ai monumenti sepolcrali, l’area è caratterizzata da numerose vie cave, tra le più grandiose e suggestive della zona, come il Cavone, la via cava di Poggio Prisca e la spettacolare via cava di San Sebastiano.
 
Durante l’epoca cristiana la particolare dimensione di oscurità che avvolge questi profondi tagli nella roccia e la suggestione che da essi emana hanno favorito la realizzazione di numerosi “scacciadiavoli” (piccole nicchie con immagini sacre dipinte) con lo scopo di soccorrere e rassicurare i viandanti. Ma la particolare atmosfera che si vive in questi percorsi ha anche reso possibile il perdurare di antichi riti pagani come quello che, fino al secondo dopoguerra si svolgeva tutti gli anni, il 19 marzo, nella Via Cava di S.Giuseppe a Pitigliano: una processione notturna durante la quale si portavano in processione delle fascine ardenti.
 
Le Vie Cave, chiamate anche “tagliate”, sono una creazione ancora poco conosciuta degli Etruschi.
Questi affascinanti percorsi viari scavati a cielo aperto nelle colline di tufo non hanno raffronti in altre civiltà del mondo antico. Per questo sono state fatte numerose ipotesi sulla loro reale funzione: canali per convogliare le acque piovane dai pianori alle valli, semplici vie di comunicazione, passaggi strategici studiati contro i nemici, sentieri cerimoniali e così via.
Da non dimenticare l’importanza che le Vie Cave rivestono dal punto di vista ecologico e ambientale.
 
Nel 2003 il borgo di Sovana è stato inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. Il Comune di Sorano ha ottenuto, nel 2004, la “Bandiera arancione“: il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano che viene assegnato alle località che soddisfano particolari criteri di analisi correlati allo sviluppo di un turismo di qualità. Nel 2004, il World Found Monument, prestigiosa fondazione culturale americana, ha indicato Le Vie Cave come beni di interesse mondiale da tutelare.
Al termine c’è la possibilità di pranzare al sacco vicino al corso del fiume oppure nei locali lungo il  caratteristico e piccolissimo centro storico, per i quali conviene prenotare, e nel quale consigliamo vivamente di passeggiare. La visita terminerà alle 13.15.
 

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