Barbarano Romano (VT): forre e necropoli rupestre etrusca di San Giuliano nel Parco Marturanum

Barbarano Romano (VT): forre e necropoli rupestre etrusca di San Giuliano nel Parco Marturanum

Il Parco Marturanum nel comune di Barbarano Romano (VT) è uno dei parchi più ricchi del Lazio, dove in poco più di mille ettari, si racchiudono diversi quanto incredibili ambienti. Il territorio può essere considerato, per chi viene da Roma, una vera porta per l’Etruria, con un’alta concentrazione di resti etruschi, molti dei quali monumentali che si mimetizzano nella rigogliosa vegetazione, e sembrano accoglierci per raccontarci la vita e i riti di quasi 3000 anni fa.

 
L’area archeologica di San Giuliano situata al di fuori delle mete turistiche più battute è, secondo noi, la più spettacolare e sorprendente tra le necropoli rupestri etrusche. La ricchezza e la selvaggia bellezza dei suoi scoscesi dirupi, con all’interno circa duemila tombe etrusche scolpite, levigate ed un tempo persino intonacate e colorate da mani sapienti, sono il segreto mimetizzato nel bosco, che nasconde il Parco Marturanum, ad un’ora da Roma. 

Se state organizzando il vostro viaggio a Roma e dintorni, o nella Tuscia soggiornando nella zona di Viterbo, e volete conoscere quali sono i luoghi più belli da visitare, in cerca delle esperienze più autentiche e genuine, dovete inserire assolutamente nel vostro itinerario questo parco, e magari affiancarci un pasto in una trattoria o cantina tipica che potremo consigliarvi. 

 

Cosa vedere e cosa non perdere durante la visita guidata dell’area archeologica di San Giuliano nel Parco Marturanum, il più bel parco etrusco.

Immaginate di partire da un pianoro e di scendere in sentieri che conducono al fondovalle, dove la rupe laterale è completamente scolpita e decorata, nonostante la natura provi ogni giorno a riprendersi i suoi spazi. Sembra di entrare in una città perduta, anche se è più corretto definirla eterna. A tratti sembra ricordare le opere rupestri della Cappadocia e di Petra in Giordania, con la quale si sta siglando l’accordo di gemellaggio, riguardante lo scambio culturale tra i siti, segnati da analogie architettoniche e culturali, nonché da una storia millenaria poggiata sulle sponde rocciose dei siti rupestri. In altri punti sembra di stare a Matera per la presenza di molte tombe, che da fuori sembrano semplici grotte. All’interno invece troveremo letti con spalliere, cuscini, sedie, o “culle” per bambini, portali, finestrelle, travi e travetti, tutti interamente scavati nella roccia, quale dimora eterna dei defunti.

Nessuna necropoli etrusca conosciuta, presenta una varietà e ricchezza di tipi sepolcrali: si passa dai pozzetti per urne cinerarie villanoviane, alle tombe etrusche a fenditura superiore, a quelle a tumulo, per poi passare ai dadi e semidadi, a palazzina e ritornare all’incinerazione con gli arcosoli romani. Un tesoro che può essere scoperto fino alle parti più nascoste, con una guida turistica, percorrendo le antiche vie di comunicazione scavate anch’esse nella roccia vulcanica, e conosciute con il nome di “vie cave” o “tagliate etrusche”.

Ultimamente invece, in seguito ai lavori di restauro e pulizia nell’area della Tomba della Regina a cura della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale, è stata scoperta la Tombe della Salamandra, già profanata, dalla quale è riemerso uno scarabeo in corniola rossa di oltre duemila anni, raffigurante un guerriero con lancia a cavallo. Ad oggi questa è la parte del parco “must see” decisamente più sorprendente, perché è l’unica completamente sgombra da vegetazione, per mostrare l’aspetto più simile a quello originale della necropoli. Poi ci sono le più importanti, come la Tomba del Cervo, con un altorilievo raffigurante un lupo con un cervo, simbolo del parco ed un’affascinante ipotesi del suo significato, la tomba Rosi con le sue tre celle che si affacciano su un grande vestibolo ed il magnifico tumulo Cima, di venticinque metri di diametro, tantissimi dettagli architettonici, tracce di colore e persino un ambiente con particolari decorazioni, che rimandano ad un utilizzo sacro. C’è poi l’imbarazzo della scelta, tra le tombe Gemelle, la magnifica ed imponente Tomba Costa, le tombe a Palazzina , la tomba del Guardiano, l’ara del Tesoro, la tomba Tansinas con le sue iscrizioni, tutte dislocate in punti diversi del Parco. L’itinerario verrà stabilito insieme alla guida per mostrarvi le più belle testimonianze della necropoli di San Giuliano, e il sentiero più adatto alle vostre esigenze ed interessi.

Chiamarle tombe è veramente riduttivo in quanto non si tratta solo di luoghi di sepoltura, ma di veri libri scolpiti nella roccia, che parlano di urbanistica, architettura, opere idrauliche, arredamento, gusto estetico, decorazioni, simboli e riti. Tra i segni dello scalpello troviamo persino scene struggenti, come quella in cui il letto funebre della madre è posto di fronte a quello del figlioletto, in modo che i due possano guardarsi per sempre, anche nell’eternità dell’ultimo sonno.

Attraverseremo anche altri secoli, con la singolare opera idraulica etrusca d'approvvigionamento poi rimaneggiata, conosciuta come bagno romano, e una suggestiva chiesa romanica del XXII secolo che conserva ancora affreschi al suo interno. Esiste anche una tomba etrusca chiamata di San Simone, nel medioevo stata adeguata ad orario rupestre, la cui nuova funzione è testimoniata anche dai resti di un affresco. Si tratta di un insediamento sacrale, oggetto di sentita e continua devozione, prima pagana e poi cristiana. Non si trova sui sentieri più trafficati, ma la presenza di una guida turistica del Parco Marturanum, farà sicuramente risparmiare molto tempo e soprattutto arricchirà la vostra visita e scoperta sotto ogni punto di vista.


La parte archeologica delle necropoli rupestri del parco è in assoluto il più bel cammino etrusco! 
 

Cosa fare e cosa vedere nell’area naturalistica del Parco Marturanum

Inutile dire che il Parco Marturanum presenta un aspetto naturalistico predominante e la visita si snoda tra il rigoglioso ambiente di forra, che in ogni stagione si veste di colori diversi tra piante di felci, pungitopo, ciclamini, anemoni ed orchidee selvatiche. Presenti spesso anche le tracce di animali anch’essi selvatici, che vivono liberamente in questo paradiso naturale, all’ombra di querce e colorati aceri che in autunno, con il foliage, regalano angoli tra i più belli della Provincia di Viterbo.

Esistono molti sentieri che conducono in esplorazioni diverse, e visitare questo parco con una guida turistica o guida ambientale escursionistica, significa poter arricchire o accorciare il percorso in base alle condizioni di interesse, stanchezza o metereologiche (che significa sicurezza). 
 

Cosa devi sapere sui sentieri del Parco Marturanum e come scegliere il percorso escursionistico più adatto a te

Per gli amanti delle escursioni, trekking, hiking e cammini, possiamo assicurare che questo territorio oltre al considerevole contesto naturale, offre una sentieristica e ricchezza di cose da vedere lungo il percorso, tra i più belli che abbiamo nella Tuscia e Lazio. I più famosi sono:

  •  “Le gole del Biedano” conosciuto anche come “sentiero dei valloni” o “sentiero dei Mulini”, che unisce in borgo di Barbarano Romano a quello di Blera, lungo le gole del fiume, in una natura lussureggiante, tra antiche mole, condotti dell’acqua parzialmente percorribili, cascate, resti archeologici, il ponte del diavolo ed una incredibile biodiversità. Il tracciato ricalca quello dell’antica Via Clodia di epoca romana.

  •  L’ultimo arrivato e quello al momento più apprezzato è il “Cammino dei tre villaggi”, che passa dentro il territorio del Parco Marturanum e precisamente nelle gole del Biedano e nel sito archeologico di San Giuliano. Si tratta del più piccolo cammino d’Italia, ma bello sotto tutti i punti di vista. Unisce i borghi di Barbarano Romano, Blera e Villa San Giovanni in Tuscia, dal quale normalmente si inizia il cammino. Ha una lunghezza di circa 23 km e molti lo percorrono in un giorno, anche se noi, da guide sia turistiche che ambientali escursionistiche del Parco Marturanum, consigliamo di farlo in due giorni, per avere il tempo di visitare, godere e assaporare tutto il mondo che si trova intorno al cammino. sosteniamo il turismo dei borghi, il turismo slow ma soprattutto quello responsabile e sostenibile, utile come dice la parola al sostentamento (di qualità e non di massa) del territorio. Nel cammino c’è una buona segnaletica anche se bisogna essere abituati a camminare in natura, per non avere problemi. Molti lo percorrono da soli, ma inutile dire che la presenza della guida locale, può farvi portare a casa un’esperienza completamente diversa. In base alla stagione poi, bisogna considerare molti aspetti per percorrerlo in piena sicurezza, ma soprattutto bisogna essere in grado di valutare le proprie condizioni fisiche e del percorso. Accorciare in caso di stanchezza, ripararsi in caso di temporale, fare percorsi alternativi in caso di pioggia e piena del fiume, sono situazioni che la guida ambientale può tranquillamente gestire, evitando brutte sorprese. 

  •  All’interno del Parco Marturanum inoltre c’è la zona de “il Quarto” dove il paesaggio è totalmente diverso rispetto agli altri, nonostante la vicinanza. Al posto della roccia vulcanica si trova argilla e rocce sedimentarie, e invece delle tombe etrusche sulle rupi, il paesaggio molto aperto è disseminato da maestose vacche maremmane dalle lunghe corna, che pascolano insieme agli asini e cavalli bradi. Sembra un vero e proprio safari, l’ambiente di un film western, in un paesaggio tra i più selvaggi dell’alto Lazio e della provincia di Viterbo.

 

Cosa vedere nel centro storico di Barbarano Romano con la guida turistica

Il centro storico di Barbarano Romano è uno splendido esempio di borgo medievale arroccato su uno sperone tufaceo, con la pianta a spina di pesce composto da una strada principale centrale fiancheggiata da due parallele secondarie, difeso da due profonde e rigogliose gole dei fiumi, e chiuso nell’unico tratto non difeso naturalmente, da mura e da torri. Il più famoso borgo arroccato della Tuscia è Civita di Bagnoregio, ma vi assicuriamo che il centro storico di Barbarano Romano non ha nulla da invidiare alla meta ormai più turistica e più difficile da raggiungere. 

Tutta l’architettura antica si esprime in tanti piccoli gioielli quali vicoli, piazzette, decorazioni sui portali, finestre, colombaie, lavatoio e in modo particolare nelle numerose strutture religiose e civili.

Ancora oggi passeggiando per le sue strette viuzze si respira il sapore dei tempi passati. E’ un borgo quasi sospeso che custodisce incredibili scorci e conserva nelle caratteristiche delle antiche abitazioni un susseguirsi di storie, leggende ed antiche tradizioni. Da non perdere è il complesso di Sant’Angelo, composto da una chiesa sconsacrata, edificata alla fine del XIII secolo; alcune sale della struttura ospita il Museo delle necropoli rupestri di Barbarano Romano, dove sono custoditi bellissimi reperti archeologici rinvenuti all’interno delle tombe. Il belvedere poi è una sinesi della bellezza di tutti gli ambienti sopra descritti, dove uomo e natura hanno trovato ogni giorno la loro mutevole armonia, attraverso una simbiosi che va avanti da secoli.

 

Curiosità del Parco Marturanum

Nome: L’antichissima città di Marturanum, citata dallo scrittore latino Tito Livio e risalente al VII sec a.C., alcuni studiosi la identificano in quest’area, supportati dal ritrovamento in loco di un'iscrizione su un frammento di vaso, la quale dice: "Turuche Larth Manthureie" (sono stato donato da Larth di Manthura). Altri la identificano invece nella vicina Canale Monterano.

Tradizioni: Molte sono le tradizioni di queste terre, ma la più gustosa è in occasione della “Sagra dell’Attozzata”, una festa  campestre organizzata a maggio all'interno del Parco, con distribuzione di pane e ricotta. La sagra infatti prende il nome proprio dalla ricotta calda che viene servita su “tozzi”, ovvero pezzi di pane, dentro una ciotola. Sin dalla mattina i pastori locali si dedicano alla preparazione di questo piatto, ripercorrendone le tappe della preparazione con fuoco, latte e callare di rame. E’ una festa per riscoprire le tradizioni della pastorizia e del mondo rurale e per mantenerle vive.

 

Informazioni tecniche importanti, caratteristiche del percorso e consigli della guida turistica

  • Il Parco Marturanum è accessibile ai disabili soltanto nell’area attrezzata di Caiolo, nei resti della sola Tomba del carro, fino all’affaccio sulla forra. Ci sono sentieri corti per chi ha qualche difficoltà motoria. Il centro storico di Barbarano Romano e il museo sono accessibili ai disabili.
  • ​Essendo un'area protetta puoi visitare il Parco anche durante il periodo apertura della caccia e camminare in sicurezza perchè qui è vietata.
  • I cani sono ammessi ma solo al guinzaglio. Un'area protetta è la casa degli animali selvatici ed anche un solo cane sciolto porebbe alterare ne gli equilibri. E' un divieto presente in tutti i parchi nazionali e bisogna comunque sempre avvertire prima la guida, per la presenza del nostro amico a 4 zampe.
  • La ricezione telefonica in questa zona non funziona bene. Piuttosto che affidarsi alla tecnologia, noi consigliamo una guida turistica in carne e ossa.
  • L’ingresso al Parco Marturanum è libero e gratuito e munito di parcheggi, aree attrezzate coperte e scoperte, bagni e comode aree camper.

  • Consigliamo, anzi obblighiamo sempre ad indossare le scarpe da trekking o comunque con suola antiscivolo, per percorrere in sicurezza tutti i sentieri del Parco. 

  • L’accesso alle tombe può essere attraverso delle scalinate di pietra o a piano terra. Si entra dentro tutte le tombe.

  • Il Museo archeologico non è sempre aperto ed è bene informarsi, per conoscere orari e giorni di apertura. Per i nostri clienti, ci pensiamo noi.

  • La visita guidata del parco si può fare anche in caso di pioggia, con abiti ma soprattutto scarpe adeguate, selezionando soltanto gli itinerari più vicino alle auto, su sentieri che non hanno fango e quelli con il corrimano che aiuta, quando la roccia bagnata può essere scivolosa. In caso di temporale invece sconsigliamo la visita e vi troveremo una valida alternativa.

  • La visita guidata dell’area archeologica di San Giuliano con la guida turistica, ha una durata di circa 3 ore (mezza giornata). La lunghezza varia dai 3 km ai 6 km, con un dislivello dai 200 ai 350 mt e una difficoltà semplice, ma con salite e discese su terreno sconnesso. Con la guida si concorderà l’itinerario più idoneo a ciascuna situazione. L'itinerario può essere unito o integrato alla visita guidata del centro storico di Barbarano Romano. In questo caso la durata totale sarà una intera giornata (max 3 h am + 3 h pm ) dove poter includere anche la visita del Museo Archeologico e del Museo Naturalistico.

  • Il cammino delle gole del Biedano invece può essere percorso con guida turistica o guida ambientale escursionistica in 4 ore, soffermandoci a scoprire le sue parti nascoste più interessanti, ed ha una lunghezza di circa 7 km ed un dislivello di 170 mt. 

 


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