Sutri (VT): anfiteatro, mitreo e necropoli sulla via Francigena
Come molti borghi della provincia di Viterbo, Sutri si trova adagiato e protetto su un’altura rocciosa, alla confluenza di due fiumi, su una delle strade ancora oggi più usate, per chi da Viterbo deve raggiungere Roma. La sua posizione tra i monti Cimini, il lago di Vico, il lago di Bracciano, la zona di Civita Castellana sede dell’antico popolo falisco e vicina a Viterbo e Roma, la rendono la più centrale e facilmente raggiungibile meta da visitare, per un tour di più giorni nella Tuscia o anche per una gita di un solo giorno fuori Roma. Le sue origini risalgono all’epoca etrusca anche se secondo la leggenda, fu fondata da Saturno da cui deriva il nome.
Nell’antichità era il più importante punto strategico per penetrare attraverso i boscosi Monti Cimini nella fertile pianura di Viterbo e nell’Etruria interna e questa sua posizione é stata fondamentale anche negli avvenimenti storici, fino a farle guadagnare il nome di Porta d’Etruria. Sarà però durante il periodo romano, che verranno lasciate le più importanti testimonianze, dove noi guide turistiche spesso accompagniamo turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo. L’antichissima città di Sutri che ricorda incontri storici tra impero e papato e ancor prima tra etruschi e romani, presenta un caratteristico centro storico di assetto medioevale arroccato su un alto sperone di tufo rosso e nel 2019 Sutri è stato inserito tra i Borghi più belli d’Italia.
Come organizzare la visita guidata di Sutri
Noi consigliamo di passeggiare da soli nel raccolto e grazioso centro storico, che nella parte centrale si presenta come la miniatura di una piazza di Roma, con fontana, circondata da palazzetti importanti, reperti archeologici nei cortili, ristorantini e caffè, ma di prenotare con noi la presenza di una guida turistica per visitarne la parte più significativa e spettacolare, quale il parco dell’antichissima città di Sutri.
Questo è caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici ed ambientali unici nel panorama della Tuscia e della provincia di Viterbo. E’ un'area naturale protetta della regione Lazio, della dimensione di 7 ettari e per questo il parco più piccolo del Lazio e comprende l’anfiteatro, il Mitreo, i giardini all’italiana e il boschetto sacro della Villa Savorelli, la necropoli fino alle profonde vie cave scavate nel cuore della roccia.
Se invece si è amanti delle camminate, trekking e hiking consigliamo vivamente di percorrere con la nostra guida, il tratto della Via Francigena che collega Capranica a Sutri, sicuramente una delle tappe più belle, semplice e totalmente immersa nel bosco che costeggia il fiume, tra ponticelli in legno, antiche vestigia del passato e forre tufacee. Questa sua posizione ombreggiata la rende fruibile anche nei periodi caldi. La nostra guida turistica di Sutri o guida ambientale escursionistica Aigae, saprà fornirvi tutte le indicazioni aggiornate sul percorso, per affrontare al meglio questo cammino. Negli ultimi anni percorriamo spesso questo tratto di Via Francigena come uscita didattica con i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori per vivere una bella esperienza in natura e dentro la storia, come pellegrini anche se solo per un giorno. L’arrivo a Sutri è davvero scenografico, con di fronte la città su di una sorta di isola rocciosa.
Cosa vedere e cosa non perdere durante la visita guidata di Sutri
Nel tour classico di Sutri che proponiamo, se ne visita la parte più antica, ripercorrendo a valle l’importante via romana Cassia. La stessa arteria fu denominata Francigena nel Medioevo per essere stato asse viario dei pellegrini alla volta di Roma e della Terra Santa. Questi ultimi vedevano in Sutri un’importante meta prima di giungere alla città e tomba di Pietro, anche per via di un’importante chiesa rupestre dedicata alla Madonna del Parto, sede di un precedente luogo di culto dedicato al dio Mitra.
Ecco precisamente cosa visitare a Sutri:
ANFITEATRO: è il monumento più importante della città, famoso per essere uno dei tre anfiteatri al mondo totalmente scavati nella roccia ed è considerato il primo anfiteatro stabile del mondo romano. Ha una pianta leggermente ellittica, diviso in tre ordini di gradinate e poteva contenere circa 7000 persone! Non è noto se qui si siano mai svolti dei giochi gladiatori, mentre più verosimile appare l’uso per le “venationes”, vere e proprie battaglie con animali feroci, più antiche rispetto agli spettacoli gladiatori. Scopriremo tutti i dettagli nella visita guidata all’anfiteatro di Sutri, che è rimasto nell’oblio, per secoli interrato e tornato completamente alla luce da soli 100 anni.
MITREO: C’era una volta un Dio, che decide di venire al mondo incarnandosi nel ventre di una vergine e venire alla luce in una grotta. I festeggiamenti per la sua nascita avvenivano il 25 di dicembre, ed ha abbandonato in mondo terreno per tornare in cielo, 33 anni dopo essersi incarnato. Non si tratta di una fiaba, e anche se questa storia ci risulta familiare, il Dio in questione si chiamava Mitra e le sue testimonianze più antiche risalgono intorno al 1300 a.C in Persia. Il suo culto arriva in Italia attraverso gli schiavi e le guarnigioni militari al tempo degli antichi romani. A lui era dedicato questo tempio che in assoluto è uno dei luoghi più suggestivi ed emozionanti della Tuscia. Dietro un’anonima porticina si spalanca un'infinita bellezza e secoli di storia realizzati e stratificati nel cuore della roccia. Fu poi trasformato in chiesa cristiana e per questo salvato dalla distruzione, per poi essere dedicato al culto di San Michele Arcangelo e poi intitolato a Santa Maria del parto. In un piccolo vestibolo si trovano dei significativi affreschi con raffiguranti i pellegrini che percorrevano la Francigena e la leggenda di S. Michele del Gargano: Una sorta di istantanea del passato! Per la fragilità delle decorazioni superstiti, all’interno si sosta solo una decina di minuti, ma avendo spiegato tutto fuori prima di entrare, sono sufficienti per cogliere l’importanza e la bellezza del luogo. Il Mitreo Non è sempre aperto, ma fruibile in precisi orari della giornata: la guida si occuperà della prenotazione e l’organizzazione della logistica in base agli orari disponibili. Sutri è una di quelle mete della Provincia di Viterbo dove la presenza della guida turistica è indispensabile.
NECROPOLI RUPESTRE: anche se la Tuscia è piena di necropoli etrusche, qui ci troviamo di fronte ad una realtà ben diversa dalle altre. In questo caso la necropoli è una testimonianza significativa dell’architettura funeraria di epoca romana, nel territorio etrusco-falisco. Nel corso del tempo le stanze funebri si sono interrate, sono state modificate e riutilizzate come stalle o rimesse agricole. Ma una sessantina di tombe restano ancora leggibili. Le più appariscenti presentano un ingresso monumentale scolpito a tempio, con colonne e timpano incisi nel tufo e un vano d’ingresso che anticipa la stanza delle sepolture. Frequenti sono le nicchie sormontate da timpani o archetti e tantissime le tombe ad arcosolio, con la cavità che ospitava l’urna sormontata da un arco. Accanto alle tombe ad inumazione si osservano i colombari destinati ad accogliere i vasi cinerari. Non mancano gl’incavi dove venivano incastrati i pinakes dei defunti e i quadretti votivi alle divinità infere. Oggi queste tombe tornano a “vivere” in occasione di uno dei presepi viventi più suggestivi e comodi da visitare nella Tuscia, che si svolge nel periodo delle vacanze natalizie.
GIARDINO, BOSCHETTO SACRO E TERRAZZA PANORAMICA DI VILLA SAVORELLI: Nel pianoro che sovrasta il mitreo, sorge un elegante edificio non visitabile internamente, che rappresenta il risultato di secoli di storia che hanno plasmato architettura e natura in un insieme tra i più rilevanti delle dimore storiche, della Tuscia viterbese. Attualmente Villa Savorelli è la sede del Parco Regionale e a volte ospita eventi e mostre. Al suo esterno però, oltre al piccolo giardino all’italiana realizzato con siepi centenarie, è visibile la chiesa borrominiana di Santa Maria del Monte e il Boschetto Sacro, ritenuto tale in riferimento all’antica credenza pagana che immaginava boschi e foreste popolati da ninfe, folletti e fauni, quali personificazioni simboliche dell’eterna capacità di rinnovamento della natura. Conserva tanti lecci secolari accompagnati da giovani piante di pungitopo e fioriture selvatiche stagionali, con un’atmosfera da fiaba. Un piccolo sentiero-natura invece mostra la vegetazione (il prato, il corbezzolo, l’alloro, il leccio) e la fauna (lo sparviero, il picchio e la ghiandaia) del parco. L’ingresso è gratuito, e l’attrazione maggiore che vi mostrerà la guida sarà la terrazza che si affaccia dall’alto sul maestoso catino dell’anfiteatro, un punto panoramico dove poter osservarlo osservare per intero: una delle foto più belle che potete scattare a Sutri!
VIE CAVE: Anche Sutri vanta due ciclopici percorsi scavati nella roccia. Risalgono probabilmente al periodo etrusco e oltre ad un ingegnoso e sicuro esempio di viabilità, rappresentano anche la grande abilità manuale e il genio di opere immortali del popolo preromano. La contiguità con le necropoli ed altre aree sacrali è spia di come queste vie, fossero probabilmente concepite quali percorsi speciali. Nella visita guidata del Parco archeologico di Sutri, vi condurremo all’interno delle vie cave, per farvi provare l’emozione di trovarsi immersi in una condizione diversa dal "fuori", tra “scacciadiavoli” e leggende.
Nel tour classico di Sutri, si visita soltanto l’area archeologica del Parco, attrazione principale e imprescindibile per la comprensione del territorio. Il biglietto è a pagamento ed include l’ingresso all’anfiteatro e al mitreo che scopriremo insieme alla necropoli, giardino e boschetto di villa Savorelli e le vie cave. La durata della visita guidata è di un paio di ore e mezza circa. La centralità di Sutri favorisce la creazione di un tour di più giorni nella Tuscia e visitare Roma, Viterbo e dintorni.
Cosa aggiungere o sostituire per creare il tour personalizzato di un giorno o più giorni a Sutri con guida autorizzata
CENTRO STORICO: Salendo da Porta Franceta, antico ingresso della cittadina, ci si ritrova in un dedalo di vie e piazze dallo stampo medievale. Ci sono bar, negozi e piccole botteghe, nonché interessanti siti d’interesse. Il primo e più importante è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il duomo di Sutri. Realizzato su un preesistente edificio paleocristiano, nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche. Al suo interno c’è un meraviglioso pavimento cosmatesco, un vero e proprio tappeto persiano in pietra, realizzato con tessere in marmo, tra quelli meglio conservati della Tuscia. Sotto l’altare principale è situata la cripta romanica di Sutri, una vera foresta di colonne di forma, materiale e provenienti da edifici diversi. Un luogo davvero mistico! Proseguendo per il percorso di visita si arriva fino alla Piazza del Comune, elegantissima, circondata da palazzetti nobiliari e con la fontana barocca al centro. Ma la fontana non è l’originale e durante la visita guidata ne scopriremo l’incredibile motivo. La piazza è stata costruita sulle rovine dell’antico Foro di epoca romana, del quale si conserva la porta originale di accesso sormontata da un campanile a vela. E’ talmente carina che viene voglia di sedersi e gustarsela con un buon caffè.
VIA FRANCIGENA, TAPPA DA CAPRANICA A SUTRI Trekking accompagnati da una guida, con percorso di una tappa della Via Francigena da Capranica a Sutri. 8,5 km con 108 mt di dislivello. Durata 3 ore.
VARIANTE MONTANA DELLA VIA FRANCIGENA CON LA PIU’ BELLA VISTA SUL LAGO DI VICO: Trekking Lago di Vico con guida, sulla Variante montana della Francigena (Cimina) con affaccio sul lago di Vico, visita ai ruderi della stazione di posta e tratto panoramico: 8,5 km 240 mt dislivello - Durata 3 ore.
Curiosità
- Una storia di 1.000 anni e 2.000 km, tanto era lungo il tragitto originario della Via Francigena, e la difficoltà rappresentava in sè un atto di penitenza, che, simbolicamente e materialmente consegnava il pellegrino nelle mani di Dio. Il percorso a piedi infatti esponeva i credenti a ogni sorta di pericolo, alle fiere e alle intemperie. Motivo per cui lungo l'asse della Francigena si svilupparono prima villaggi e poi città.
- Sutri viene chiamata Antichissima città, appellativo che papa Innocenzo III gli diede alla fine del XII secolo, non solo perché le sue origini risalgono all’età del bronzo ma anche perché da allora questa zona fu abitata senza sosta, nel susseguirsi di grandi civiltà che l’hanno resa un centro nevralgico.
- Il prodotto tipico di Sutri è il fagiolo borlotto: La leggenda vuole che Carlo Magno sia stato tra i primi estimatori celebri del "fagiolo di Sutri" o "la regina" (dal nome della cultivar), quando, per aver troppo mangiato alla corte papale, durante i festeggiamenti per la sua incoronazione ad imperatore, viene colpito da un attacco di gotta nel territorio di Sutri e guarito con questi fagioli. Oggi sappiamo che la “magia” è stata la sostituzione della proteina animale a quella vegetale, ma si festeggia il prodotto con una sagra apposita.
- Santa Dolcissima, non è un aggettivo ma il nome della patrona di Sutri
Informazioni tecniche importanti, caratteristiche del percorso e consigli della guida:
• Il percorso è quasi tutto all’aperto e adatto a tutti, percorribile con una calzatura comoda e adattabile ad ogni tipo di interesse, abilità fisiche ed esigenze. In caso di pioggia ci potrebbe essere un pochino di fango.
• Ci sono due parcheggi gratuiti e comodissimi a ridosso dell’ingresso. Nella biglietteria non c’è un bar ma solo una fontana per l’acqua e un bagno.
• Per raggiungere il centro storico dal Parco, c’è un bel tratto in salita.
• Contattateci per costruire il vostro itinerario e vi manderemo tutte le informazioni sui parcheggi, costi dei singoli biglietti d’ingresso, tempistica e logistica.