Celleno e S. Angelo (VT): castelli e borgo fantasma sul sentiero delle fiabe

Uscita di gruppo programmata per il 30/03/2025

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Celleno e S. Angelo (VT): castelli e borgo fantasma sul sentiero delle fiabe

Fascino, imponenza, natura e storia si intrecciano nel percorso attraverso le valli nascoste della bellissima strada viterbese, lambita dal Tevere. Qui riposano numerosi piccoli borghi, castelli e villaggi dall'aspetto antico, spesso non segnalati nemmeno sulle carte, ma capaci di sorprendere ed affascinare il visitatore. Alcuni di questi luoghi, pur essendo stati abbandonati, hanno conservato intatto il loro fascino arcano, mentre altri sono rimasti pressoché inalterati nel corso dei secoli e sono ora di proprietà private. 
Abbiamo in programma la visita di Celleno e Sant'Angelo per domenica 30 marzo 2025. I dettagli in fondo al testo.

Cosa sapere e cosa visitare a Celleno

Tra tutti i borghi, Celleno in provincia di Viterbo, è sicuramente il più interessante e sorprendente. Si tratta di un piccolo abitato arroccato su uno sperone di tufo nel cuore della Tuscia viterbese, conosciuto come il "borgo fantasma". Questo appellativo non è casuale:  fu progressivamente abbandonato nel corso del XX secolo, a causa della fragilità del suo terreno, lasciando dietro di sé un paesaggio suggestivo fatto di rovine e silenzi che parlano di un passato ricco di storia e tradizioni. Oggi, Celleno rappresenta una delle mete più affascinanti, per chi ama esplorare luoghi fuori dal tempo e simboleggia il volto antico di questo territorio. 
Il piccolo borgo ha la stessa conformazione morfologica di Civita di Bagnoregio, seppur più piccola, meno nota e ormai completamente abbandonata. Il basamento di tufo ove poggia il borgo è purtroppo soggetto a una lenta e progressiva erosione che sta mettendo in serio pericolo la sua stessa stabilità. Passeggiare per le vie di Celleno significa immergersi in un'atmosfera magica, quasi surreale.

La visita guidata inizia sotto il Castello Orsini, che domina il borgo: questo imponente edificio medievale ha il suo accesso nella piazzetta principale del paese e conserva un’alta torre e profondo fossato difensivo, anche se non è possibile visitarne gli interni, in quanto è privato. Il borgo invece offre un viaggio emozionante attraverso i suoi ambienti sopravvissuti e ricostruiti, come l'antico forno, il butto, la bottega del ciabattino, una casa e le cantine, tutti arricchiti da utensili e arredi originali del passato. Ogni ambiente racconta la vita quotidiana degli antichi abitanti e permette di toccare con mano la storia del borgo. 

Scopri le Chicche Nascoste e le Meraviglie da Non Perdere! 

Hai mai pensato invece che una semplice discarica domestica medievale potesse nascondere un tesoro? Proprio qui a Celleno un "butto", dove gli abitanti di un'antica residenza medievale smaltivano i loro rifiuti, è diventato una specie di capsula del tempo, rivelando un segreto affascinante: tantissimi frammenti di maiolica dipinta a mano, che, come pagine di un diario medioevale, ci raccontano di pranzi, feste e mode del tempo. Ciò che potrebbe sembrare un semplice accumulo di scarti si è rivelato un tesoro inestimabile, restituendo circa 7.500 frammenti di maiolica, risalenti al XIII e XIV secolo.

Gli oggetti recuperati li vedremo nel piccolo Museo della ceramica, tappa imperdibile di Celleno, utilissimi per ricostruire la vita quotidiana di circa 700 anni fa! Durante la visita guidata spiegheremo poi perché, pur essendo discariche, a volte contenevano interi corredi, argenti compresi.
Non meno affascinante è la presenza di reperti veramente antichi, come un raro glirarium, un contenitore in terracotta utilizzato per l’allevamento di ghiri, destinati alle tavole delle nobili famiglie romane.

La scoperta del "butto" è avvenuta quasi per caso, durante un tentativo di furto. Da quel momento, il patrimonio culturale emerso dai suoi resti ha assunto valore inestimabile, non soltanto per la Tuscia, ma per l'intera Italia. Un progetto di valorizzazione, realizzato grazie al lavoro sinergico di archeologi, restauratori e studiosi, ha reso accessibili al pubblico i reperti recuperati, trasformando il "butto" in un fulcro di conoscenza e scoperta, capace di continuare a stupire chiunque vi si immerga. 

Sant’Angelo di Roccalvecce, il Paese delle Fiabe 

Al termine della visita ci sposteremo nella vicina S. Angelo di Roccalvecce, piccola frazione di Viterbo sperduta e dimenticata nel magnifico scenario rurale della strada Teverina. Il cuore di un progetto artistico che ha fatto rinascere questo vecchio ma non antico borgo, attraverso la fantasia più genuina: quella delle fiabe più belle e conosciute, portatrici di messaggi universali. 
Fino a pochi anni fa, Sant’Angelo era conosciuto da pochi, con appena 200 abitanti, e restava al di fuori dei percorsi turistici convenzionali. Tuttavia, grazie a questa iniziativa innovativa e coinvolgente, il paese ha ritrovato vita e vitalità. La fiaba, simbolo del pensiero umano e parte fondamentale delle esperienze infantili, ha guidato la trasformazione di questo borgo in un museo a cielo aperto dedicato all'arte popolare. Qui, sogni e fantasia si fondono in un itinerario artistico caratterizzato da murales, installazioni, sculture, bassorilievi e mosaici, tutti centrati sui temi del fantastico: fiabe, miti e leggende, arricchiti da una profonda connessione con le tradizioni antiche, religiose e agricole del territorio.
Attraverso un percorso a piedi che si snoda per l’intero paese, è possibile fantasticare davanti ai bellissimi murales. Grandi o bambini, si vive in un sogno, e si resta affascinati dalla vivacità dei colori, dalle dimensioni, dalla sorprendente attenzione ai dettagli. 

L'Iniziativa di riqualificazione di Sant’Angelo di Roccalvecce

Il progetto di riqualificazione di Sant’Angelo di Roccalvecce è nato nel 2017 con l'obiettivo di rivitalizzare un borgo in declino. Attraverso l’arte delle fiabe, si è voluto raccontare la storia e i valori del territorio, rendendolo un luogo inclusivo per visitatori di tutte le età. Grazie all'associazione culturale ACAS, i murales hanno trasformato Sant’Angelo in una meta straordinaria, attirando artisti e turisti da ogni parte del mondo. Ogni visitatore può trovare un pezzo di fiaba che risuona con la propria vita, così Sant’Angelo si pone come uno "stargate": un portale simbolico che invita alla riflessione personale, proiettando verso un futuro luminoso, senza dimenticare le radici storiche e culturali. 

Cosa Scoprire e vedere a Sant’Angelo di Roccalvecce

Con una guida turistica, potrete scoprire i murales più iconici e quelli meno noti di Sant’Angelo di Roccalvecce, arricchiti da storie, curiosità e significati nascosti e scoprire che ogni opera racconta un frammento della cultura locale, un omaggio alle tradizioni o alle fiabe più amate, creando un viaggio unico tra fantasia e realtà che incanterà grandi e piccoli. Ad esempio:
  • La Bella Addormentata nel Bosco – Il castello rappresentato nel murale è ispirato al vicino Castello di Graffignano, un riferimento tangibile al patrimonio storico della zona. Simboleggia il risveglio di Sant’Angelo, un tempo assopito e ora tornato alla vita grazie alla forza delle fiabe.
  • Alice nel Paese delle Meraviglie – Questo murale, è un invito a immergersi in un mondo di fantasia, svelato letteralmente dagli ultimi bambini del borgo, rappresentati lateralmente. Ma attenzione ai dettagli, le lancette dell’orologio del Bianconiglio segnano le 11.27 esatte, sarà solo un caso? Assolutamente no! 
  • Hansel e Gretel – La casetta di marzapane richiama l’antica tradizione culinaria locale e il legame con la terra. È un simbolo della dolcezza ritrovata del borgo, dove la cultura e le fiabe nutrono l’anima.
  • Cenerentola – Con la magia il suo vestito diventa azzurro brillante e la ragazza diventa una guida simbolica, richiamando l’importanza della speranza e della trasformazione, proprio come è avvenuto per il borgo di Sant’Angelo.
  • Il Piccolo Principe – Questo murale ricorda la delicatezza delle piccole cose, legandosi alla semplicità della vita nei borghi della Tuscia e alla cura per il territorio, simboleggiata dalla rosa che il Principe protegge con dedizione. 
  • La Bella e la Bestia – Questo murale non è solo un omaggio alla celebre fiaba, ma cela un legame intrigante con il territorio. A pochi chilometri da Sant’Angelo, sulle sponde del Lago di Bolsena, visse un uomo affetto da una malattia che lo portò a essere ricordato come l’uomo-bestia. La sua incredibile storia, intrecciata con la nobiltà locale del tempo, sembra aver ispirato uno dei racconti più amati di sempre. Un dettaglio che rende questo murale ancora più speciale per chi visita il borgo con una guida.
  • Cappuccetto Rosso invece rappresenta una reinterpretazione moderna e ambientalista della fiaba dei Grimm, in cui Cappuccetto accoglie e protegge il lupo, simboleggiando un ritorno alla natura e una coesistenza armoniosa. La nonna invece….vi racconteremo di lei nella nostra visita guidata insieme alla “Fiaba del passato”. Si tratta di un’opera pittorica della grande artista Daniela Lai, su peperino rivestito da uno strato di smalto, ispirata alle rituali foto di gruppo, nel giorno di festa degli anni ’60. 
Ed ecco che ogni murale non è solo un'opera d'arte, ma un ponte tra il presente e il passato, capace di raccontare storie universali e, al tempo stesso, di celebrare l’identità unica di Sant’Angelo e del suo territorio. 

Perché scegliere una guida turistica per Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce

Affidarsi a una guida turistica per visitare Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce significa vivere un’esperienza completa, ricca di dettagli e significati che altrimenti rischierebbero di passare inosservati. La guida non solo si occuperà di organizzare al meglio l’itinerario e fornire tutte le informazioni e coordinate logistiche, ma garantirà anche l’accesso ai luoghi di interesse come il Museo delle Ceramiche e il Butto, che potrebbero non essere sempre aperti. Inoltre, grazie alle sue competenze, renderà ogni tappa un viaggio nel tempo, tra storia, arte e tradizioni locali.
Adatterà anche il linguaggio al tipo di pubblico, che si tratti di un tour di gruppo, una gita fuori porta vicino Roma, una tappa di passaggio nella Tuscia durante la vacanza o un’esperienza in famiglia con i bimbi piccoli.
Per i ragazzi delle scuole ci sono proposte specifiche di visita guidata con laboratorio. Il tutto finalizzato a regalare un’esperienza da favola nella Tuscia! 

Curiosità su Celleno e dintorni 

  • Perché si chiama Celleno? Il nome "Celleno" deriva probabilmente dal termine latino Cella, dalle cavità o grotte di cui il sottosuolo è pieno, che nel dialetto si chiamano celle. 
  • Il borgo fantasma: Celleno è conosciuto come il borgo fantasma per il suo fascino silenzioso e misterioso. Dopo essere stato abbandonato dagli abitanti a causa di frane e terremoti, il borgo è rimasto come congelato nel tempo, con le sue case e strade dirute che raccontano storie di un passato lontano. Non ci vive più nessuno, e per questo viene definito "fantasma". Sembra però che ultimamente sia stato fatto un rilievo acustico documentato di un vero fantasma... ma questa è un'altra storia ancora!
  • Ogni casa ha un... butto! Sì, proprio così! Un tempo, ogni abitazione aveva un "butto", cioè una sorta di pozzo utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti. Un’idea pratica e geniale per quei tempi!
  • ACAS: è l’anima culturale del borgo la cui sigla la troverete quasi in ogni murale. L’Associazione di Cultura Arte e Spettacolo si occupa di mantenere vivo il cuore di Sant’Angelo, iniziando e portando avanti il progetto senza sosta. Non ha mai smesso infatti di valorizzare la storia del borgo e il suo patrimonio artistico.

Informazioni tecniche e consigli dalla guida 

  • Accessibilità:
  • Celleno: Parzialmente accessibile. Una parte del percorso presenta gradini, quindi non è adatto a chi utilizza sedie a rotelle.
  • Sant’Angelo di Roccalvecce: Accessibile, ma le strade sono aperte al traffico. Si consiglia attenzione.
  • Servizi igienici: A Sant’Angelo di Roccalvecce è disponibile un bagno chimico, ma è bene sapere che i locali (compresi i bar) potrebbero essere chiusi. Per gruppi turistici numerosi o scolastici, contattare la guida per organizzare al meglio la visita. A Celleno invece c’è solo un bar.
  • Parcheggi e divieti: Durante i fine settimana e nei periodi di maggiore afflusso, potrebbero esserci divieti di accesso, con obbligo di parcheggiare più lontano. La guida vi informerà su tutte le soluzioni disponibili.
  • Durata: Il tour completo di Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce con guida dura circa 3 ore.
  • Periodo migliore: il percorso è completamente scoperto, ma la campagna circostante regala dei colori meravigliosi in ogni stagione. Scatterete delle foto incredibili, instagrammabili ed in caso di pioggia tale da impedire la visita, la guida turistica saprà offrirti l’opzione al coperto, per non perdere l’occasione di scoprire la Tuscia.
  • Ingresso: L’accesso è gratuito in entrambi i luoghi. Sono gradite offerte libere per sostenere la manutenzione del borgo di Celleno e la realizzazione di nuove opere a Sant’Angelo. 

Organizza e prenota la tua visita guidata 

Non perdere l’occasione di scoprire due delle gemme più affascinanti della Tuscia. Contattaci per prenotare la tua visita guidata a Celleno e Sant’Angelo di Roccalvecce: sarà un viaggio indimenticabile tra storia, mistero e magia. Ti aspettiamo per accompagnarti in questa esperienza unica! 
Visita guidata a cura delle guide turistiche di Celleno (VT) di Antico Presente 
 
Guida
Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale AIGAE e Giuseppe Di Filippo Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale AIGAE 
Dati tecnici
Durata 3 ore e mezza 
Appuntamento
Domenica 30 marzo 2025 ore 10:00 a Celleno (VT). Il luogo dell'appuntamento verrà comunicato a chi partecipa  
Equipaggiamento
Abbigliamento comodo ed adeguato, scarpe comode, acqua, 
Condizioni
  • Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità. La guida si riserva il diritto di annullare l'uscita per il mancato raggiungimento del numero dei partecipanti o per maltempo.
  • Il giorno precedente alla visita sarà inviato ai prenotati un promemoria con i dettagli per l'appuntamento o eventuale e raro annullamento.
  • Se hai prenotato e non puoi partecipare contatta il prima possibile la guida in modo che se c'è una lista di attesa dai la possibilità ad altre persone di partecipare. 
  • Se la rinuncia avviene dopo la vostra conferma e durante le 24 ore prima dell'inizio della visita verrà richiesto il pagamento della quota tramite IBAN..
Quota individuale
€ 15,00 comprensiva di polizza professionale RC. 
Informazioni e prenotazioni
Sabrina 339 5718135  info@anticopresente.it  www.anticopresente.it
 

 


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